Draconis Chronicon di Manlio Castagna - Recensione
Recensione di Lucrezia Marini
<<"Fu Alcesi a fermare la Bestia. Solo dopo, chi ha tramandato la storia ne ha tramutato il nome in Cesio e deformato gli eventi."
"Più comodo pensare che fosse stato un maschio" commentò Trotula.>>
TITOLO: Draconis Chronicon
AUTORE: Manlio Castagna

CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: maggio 2022
PAGINE: 437 p.
GENERE: Fantasy storico
📖Trama
Salerno, 1066. Il giovane Barliario, aspirante alchimista, parte alla ricerca del fuoco del drago dopo aver stretto un patto con il demone Arimane che in cambio salverà la vita di suo padre, gravemente ferito. Barliario parte alla volta della sua impresa con l'amico Shabbatai, discendente da una famiglia di tintori di stoffe, il cui sogno è diventare un guerriero, con Trotula, esperta di medicina che ha conosciuto mentre era intenta nelle cure al capezzale di Rainardo, gravemente ferito, e Mercuriade dai poteri misteriosi. Durante il loro cammino incontrano Vulferio, un eremita che appare molto gentile, ma poi si rivela un lupinario. Nella grotta di Vulferio trovano una bambina: Ligea. Era stata risparmiata dall'eremita perché anche lei aveva una maledizione: poteva parlare con i morti. Anche la piccola si aggiunge al gruppo perciò continua la loro avventura, ma, nel mentre, alle calcagne hanno Ermanno, un nobile di Salerno che vuole sposare Trotula, anche contro la volontà di lei, ed ha un conto in sospeso con Shabbatai.
Sarà un viaggio eccezionale ai limiti del possibile, incontreranno lupinari, streghe tempestarie e strane comitive come la Compagnia della Forca.
Imparerai anche questo nel tuo viaggio: l'impossibile esiste finché non spingiamo la nostra vista un po' più in là della solita linea dell'orizzonte.
Recensione
Questo libro è ottimo per gli amanti dell'avventura e del fantasy. Draghi, streghe, licantropi, eroi e guerrieri appaiono in questo romanzo alimentando la vostra sete di avventura e viaggio. Fantasia, storia e scienza si intrecciano insieme dando origine ad un libro scorrevole e intenso, ricco di colpi di scena.
Interessante anche la scelta dell'autore di scrivere interi capitoli dedicati ai pensieri di Barliario e alle sue emozioni, mentre pratica l'antica arte dell'Extricatum, ovvero staccarsi dal proprio corpo terreno e compiere un viaggio astrale con la mente.
Mi ha colpito molto anche il rapporto tra Barliario e il padre, soprattutto quando Rainardo dice al figlio: "No, tu non sai niente, Barliario. Perché tu non SEI niente."
'Come fa un padre a trattare così il proprio figlio?' mi sono chiesta. Il rapporto padre-figlio rimane comunque controverso, ma verso la fine si susseguiranno numerosi sviluppi.
La parte che mi è piaciuta di più è stata il sacrificio di Ligea, dove la dolce ragazzina dimostra l'affetto che la lega a Shabbatai, nonostante si conoscano da così poco tempo.
Questo romanzo ha rispettato in pieno le mie aspettative. La narrazione è di facile e leggera lettura seppur tratti anche temi piuttosto seri. E' un libro che fa riflettere su molti argomenti: dalla scoperta di sé stessi, al ruolo della donna.
"Ma perché?" Trotula quasi gridò quella domanda. " perché voi... siete femmine"